LINA ARIANNA JENNA
UNA PIEGA
Trovare qualcuno che mi ami
come sono. Come sono:
Ogni modo dell'anima mia
non ha la sua bellezza?
E non per un'esile piega fittizia
che è alla superficie del mio spirito
più vana di quella che s'inizia
al collare
che borda la mia veste di parata.
La vacua piega inamidata
che basta un'ora di pioggia a sfaldare
così come basta alla piega del cuore
quest'ora di grigia tristezza.
(da Liriche, Collana di Misura, 1954)
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Una piega diventa protagonista della poesia di Lina Arianna Jenna, scultrice e poetessa veronese deportata dai tedeschi ad Auschwitz e poi a Bergdorf, dove morì subito dopo la liberazione del campo. Come quella piega stirata abilmente sulla camicia è simile a qualche caratteristica inclinazione dello spirito che si dissolve nella tristezza così come la piega dell’abito svanisce nell’umidità della pioggia.
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FELICE CASORATI, “RITRATTO DI CESARINA GUALINO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Disperse, / forse, ho mille anime in cuore, / e... non si trova un colore / – o di tenebre o di scintille / – che le sposi tutte mille.
LINA ARIANNA JENNA, Liriche
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