lunedì 26 giugno 2017

In questo territorio


PABLO NERUDA

L’INFINITA

Vedi queste mani? Han misurato
la terra, han separato
i minerali e i cereali,
han fatto la pace e la guerra,
hanno abbattuto le distanze
di tutti i mari, di tutti i fiumi,
e tuttavia
quando percorrono
te, piccola,
grano di frumento, allodola,
non riescono a comprenderti
si stancano raggiungendo
le colombe gemelle
che riposano o volano sul tuo petto,
percorrono le distanze delle tue gambe,
si avvolgono alla luce della tua cintura.
Per me sei un tesoro più colmo
d’immensità che non il mare e i grappoli,
e sei bianca e azzurra e vasta come
la terra nella vendemmia.
In questo territorio,
dai tuoi piedi alla tua fronte,
camminando, camminando, camminando
passerò la mia vita.

(da I versi del capitano, 1952)

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Pochi giorni prima del Natale del 1951 il poeta cileno Pablo Neruda partecipò a Mosca alle lunghe discussioni per l’assegnazione dei Premi Stalin. Forse per rigetto a tanta retorica intellettuale e cattedratica, sulla via del ritorno a Praga, dalle parti di Leopoli scrisse questa bellissima poesia d’amore che è un vero e proprio inno per la donna: enorme è la natura, gigantesche le opere umane, eppure ancora misurabili; infinito è invece il femminile.

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Donna

FOTOGRAFIA © FAIRYLADY PHOTOGRAPHY

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LA FRASE DEL GIORNO
Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia. / Mia sete, mia ansia senza limite, mia strada indecisa!
PABLO NERUDA, Venti poesie d’amore




Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973), poeta, diplomatico e politico cileno, è considerato una delle più importanti figure della letteratura latino-americana del Novecento. Fu insignito del Premio Nobel nel 1971.

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