JAVIER SOLOGUREN
IL MARE CIECO
Non vedo
mi trapianto
la bocca di un fiore
è un vulcano femmina
ore e minuti
sfilano verso l’interno
ma io sono nel mare
non vedo
bevo
un cielo a rovescio
un turbine bianco
si gonfia fin nelle mie ossa
non vedo
che braccia trasparenti
il colore asseconda a stento il suo crepuscolo
non vedo
che il mare
io sono il mare
(da Poesie, 1988)
.
Il poeta peruviano Javier Sologuren era un raffinato estimatore della “poesia pura”, che ha sempre cercato di manifestare nei suoi versi: un simbolismo essenziale capace di opporre la sua estetica alla retorica. Così la descrizione del mare diventa infine, dopo una serie di eleganti metafore, l’immedesimazione con esso.
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MIHAI CRISTE, “IMPRONTE DI VOLO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Ogni parola è mia quando sono al limite / dei tuoi occhi, mare, ogni silenzio è mio.
JAVIER SOLOGUREN, Vita continua
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