JESÚS DIAZ ARMAS
BENEDETTO TU SIA PADRE
Benedetto tu sia padre per i giorni
che hai dedicato a me per i giocattoli
fatti con le tue mani e col tuo ingegno
gli strani aggeggi che imitavano
quelli che gli altri compravano nei negozi
per la fiaba che tante volte
mi hai raccontato con pazienza
quella degli animali nella casa
il gatto il cane il gallo e dei ladri
bambino come me sempre disposto
a fare insieme i giochi
per sparare sulla terrazza
col fucile a pallini o la balestra
e grazie soprattutto per il giorno
luminoso e lontano perduto ormai per sempre
che facesti ballare la carota
davanti allo stupore dei miei occhi
un eroe fui quel giorno a scuola
arrotolando il filo intorno
a quella strana trottola
e adesso che mi sforzo di trovare
un senso ai mondi che mi accerchiano
mi volgo a quel momento
e lì mi riconosco in quel centro
girando su me stesso
eseguendo lo stesso ballo assurdo
essendo io adesso la carota
che inizia il giro appena lascia il filo.
(Traduzione di Valerio Nardoni)
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Il 19 marzo, ricorrenza di San Giuseppe, si celebra la festa del papà. Ho scelto la poesia di Jesús Diaz Armas, professore di Letteratura Infantile all’Università di La Laguna, nelle Canarie, per la tenerezza con cui descrive la figura di un padre, la dolcezza con cui avvolge e indirizza la strada del figlio verso la fantasia, la sua presenza. Auguri a tutti i papà, anche al mio, in cui mi riconosco.
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FOTOGRAFIA © GIVING LIFE
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LA FRASE DEL GIORNO
Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno.
FËDOR DOSTOEVSKIJ, I fratelli Karamazov
4 commenti:
..bello questo papà..molto "bello" questo "scrittore/poeta".
ciaoo Vania:)
molto tenero
molto tenero
Auguri - anche se in ritardo - al tuo Papà. asia
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