lunedì 17 marzo 2014

Come il filo del vetro

 

DHABIYA KHAMIS

SE LO AMASSI COME UNA ROSA
E LUI FOSSE UNA RONDINE

Uomo, ti amo e ti odio quasi.
Sei il desiderio del giorno
e io una notte infinita.
Il mio sangue ti cerca
come la terra.
Che cosa dico al corpo,
che sogna te così
come batte il cuore?
Gli dico
che è duro come il filo del vetro,
come il cuore di una stella morta?

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Dhabiya Khamis è una poetessa nata negli Emirati Arabi Uniti ma esule prima a Londra e poi al Cairo, dopo essere stata incarcerata perché non potesse più scrivere i suoi testi che rivendicano i diritti umani più elementari, soprattutto per le donne, ancora sottoposte in quel paese a un’oppressione familiare, sociale e statale. Diritto di non dover sottostare alla barbarie dell’infibulazione, di scegliere chi sposare e chi amare, di vivere - e di sbagliare se è il caso, di testa propria - come testimonia questa sua poesia d’amore.

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DIPINTO DI ALYSSA MONKS

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LA FRASE DEL GIORNO
È difficile definire l'amore. Tutto ciò che se ne può dire è che nell'anima è passione di prevalere, nella mente è simpatia e nel corpo non è altro che desiderio occulto e sottile di possedere, dopo tanti misteri, ciò che si ama.
FRANÇOIS DE LA ROCHEFOUCAULD, Massime




Zabya Khamis al-Muslimani (Dubai, 17 agosto 1958), poetessa e scrittrice degli Emirati Arabi Uniti. Ha studiato filosofia, scienze politiche e letteratura all'Università dell'Indiana e in seguito a Londra. Fu arrestata e incarcerata ad Abu Dhabi nel 1987 per aver pubblicato "poesia trasgressiva"; di conseguenza, vive in Egitto dal 1989.


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