CLAUDE ROY
L'AMICO DI WANG WEI
Un salice piangente sulla riva
del lago della Brezza di Maggio
nel Parco del Mezzogiorno di Pechino
e l'uccello bianco di cui non conosco il nome che
si china nelle risaie di Kuantung
sul dorso di un bufalo d'acqua
al fresco nel fango.
Hanno fatto il viaggio per venire a dirmelo
stamattina tra il sonno
e il giorno
«Lo scopo segreto del viaggiatore
è ignorare dove sta andando».
(da Ai confini del tempo, 1984)
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Il paesaggio cinese che affascina il poeta francese Claude Roy è, come nota Claude Tuduri, «il luogo comune per eccellenza (...) sospende ogni giudizio critico, esige un diritto indiviso all'immersione nella bellezza del mondo (...) vuole anche fare del lettore un viaggiatore immobile, promesso alla fiducia dello scrittore della lettera: acconsentire a vedere la montagna e le acque significa acconsentire a entrare e uscire dagli splendori dell'immagine, significa dire di sì al precedente di un visitatore che saprà renderci familiare lo stupore di un paesaggio inseparabile da mille altri ma sempre in divenire». Ed è in fondo quello che la massima finale riesce a spiegare come facendo un sunto delle immagini, sulle orme di Wang Wei, poeta e pittore cinese dell'VIII secolo.
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IMMAGINE CREATA CON IA
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LA FRASE DEL GIORNO
È più facile essere un viaggiatore o uno studioso che un amico o un amante.
CLAUDE ROY, La sventura di amare
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Claude Pierre Marie Félicien Roy (Parigi 28 agosto 1915 – 13 dicembre 1997). Scrittore e poeta francese. Impegnato politicamente, aderì nel 1943 al Partito comunista, da cui fu espulso nel 1957 per la sua condanna della repressione della rivolta ungherese. La sua opera riflette speranze e delusioni di un autore legato ai valori della libertà.


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