domenica 29 ottobre 2023

In armonia


JOHN ASHBERY

CERTI ALBERI

Questi sono stupefacenti: accosto
ciascuno al vicino, come se il discorso
fosse una messa in scena silente.
Dandoci stamane casualmente

appuntamento così tanto via
dal mondo quanto in armonia
con esso, io e te
siamo d’improvviso ciò che

gli alberi cercano di dirci
che siamo: che il loro mero esserci
ha significato; che potremo toccare
presto, e amare e spiegare.

E lieti di non avere inventato
noi tale grazia, ne siamo circondati:
un silenzio già colmo di rumori,
una tela su cui affiori

un coro di sorrisi, d’inverno, un mattino.
Posti in una luce sconcertante, e in cammino,
i nostri giorni indossano una tale reticenza
che questi accenti paiono la loro
stessa resistenza.

(da Certi alberi, 1956, - Traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan)

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"Se vuole essere fedele alla natura in questo mondo, deve accettare strane giustapposizioni di immagini, singolari associazioni di idee" scriveva W.H. Auden a proposito di Certi alberi del poeta statunitense John Ashbery:  una coppia assorbita dalla meraviglia della natura tanto da perdere d'occhio se stessi e  farsi completamente avvolgere dall'ambiente boscoso circostante.

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FOTOGRAFIA © ZEINAB GHASSEMI/PEXELS

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Non considero la poesia un'opera chiusa. Sento che continua a succedere nella mia testa e ogni tanto interrompo qualcosa.
JOHN ASHBERY

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John Lawrence Ashbery (Rochester, New York, 28 luglio 1927 - Hudson, New York, 3 settembre 2017), poeta statunitense.  Le sue opere sono caratterizzate da una sintassi fluida, spesso disgiuntiva; ampio gioco linguistico, spesso intriso di notevole umorismo; e un tono prosaico, a volte piatto o parodico disarmante. Il gioco della mente umana è l'argomento di moltissime delle sue poesie.


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