martedì 7 marzo 2023

Vedendo te che guardi


PEDRO SALINAS

XXXIV. CIÒ CHE TU SEI

Ciò che tu sei
mi distrae da ciò che dici.

Lanci parole veloci
inghirlandate di risa,
e mi inviti ad andare
dove mi vorranno condurre.
Non ti do retta, non le seguo:
sto guardando
le labbra dove sono nate.

Guardi, improvvisa, lontano.
Fissi lo sguardo lì, su qualcosa,
non so che, e scatta subito
a carpirla la tua anima
affilata, di saetta.
Io non guardo dove guardi:
sto vedendo te che guardi.

E quando tu desideri qualcosa
non penso a ciò che vuoi,
e non lo invidio: non importa.
Oggi lo vuoi, lo desideri;
domani lo scorderai
per un desiderio nuovo.
No. Ti attendo più oltre
dei limiti, dei termini.
In ciò che non deve mutare
rimango fermo ad amarti, nel puro
atto del tuo desiderio.
E non desidero più altro
che vedere te che ami.

(Da La voce a te dovuta, Einaudi, 1979 – Traduzione di Emma Scoles)

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L’amore sa essere anche ottundimento. Il poeta spagnolo Pedro Salinas si perde nell’adorante contemplazione di Katherine, si può dire che arrivi ad “amare l’amore”: “Godimento, amore: delizia lenta / di godere, di amare, senza nome”. E, parafrasando l’art pour l’art del movimento estetico, vive di quell’amour pour l’amour estraniandosi da tutto.

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JACK VETTRIANO, "MR COOL"

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  LA FRASE DEL GIORNO 

Ah come vorrei essere / un'allegria fra tutte, / una sola, l'allegria / di cui ti rallegri tu! // Un amore, un amore solo: / l'amore di cui tu ti innamoreresti.
PEDRO SALINAS, La voce a te dovuta

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Pedro Salinas y Serrano (Madrid, 27 novembre 1891 – Boston, 4 dicembre 1951), poeta spagnolo appartenente alla generazione del 1927. La voce a te dovuta, Ragione d’amore e Lungo lamento formano una trilogia poetica sull’amore per Katherine Prue Reading, docente americana, interrotto dopo il tentato suicidio della moglie Margarita.


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