domenica 7 febbraio 2021

Questo non è bello per te?


SANDRO PENNA

LA LEZIONE  DI ESTETICA

«Ma che bellezza c’è nella poesia?»
Ascolta, quando vedi un forte amico
pieno di donne intorno, quando preso
sei dall’orchestra, e sotto il riflettore
risplendono i colori di una diva
che seminuda scende giù in platea.
dove tu trasalisci, e sei nascosto
da tanta gente!, quando in una notte
buia e serena in una piazza amici
ballano senza donne al suono d’una
fisarmonica e tu non sei di loro; ebbene questo
non è bello per te? È anche bello
per un vecchio signore che si chiama
critico e trova molte cose belle, è andato
anzi più avanti nel trovare al mondo
e forse fuori, belle cose sempre,
più belle; eppure dice con amore: “quanto è bella
questa poesia”. E tu
mi guardi e non mi dai neppure un bacio?

(da Poesie, Garzanti, 1973)

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«Ma che bellezza c’è nella poesia?». La domanda rivolta a Sandro Penna, che costringe il poeta a replicare con una serie di esempi, è quella che spesso si sente porgere da cuori aridi. E la risposta di Penna non può che essere in quell’emozione, da lui vissuta come suo carattere in solitudine e in disparte: l’emozione della bellezza che si manifesta sia tra i lustrini di uno spettacolo patinato sia nella voce popolare della fisarmonica, che sa strappare anche al critico più affermato lo stupore. Perché c’è bellezza nella poesia.

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FOTOGRAFIA DI WILLY RONIS

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LA FRASE DEL GIORNO
Io leggo i versi proprio come sono scritti. Sono contrario a quei dicitori che li distruggono
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SANDRO PENNA, dal docufilm Umano non Umano




Sandro Penna (Perugia, 12 giugno 1906 – Roma, 21 gennaio 1977), poeta italiano. Con toni epigrammatici, le sue poesie esprimono spesso un’intenso desiderio sensoriale di vita talora malinconico e cantano l’amore omosessuale (“Poeta esclusivo d’amore”, si definì egli stesso).


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