JACOBO REGEN
MONDO OMBROSO
Ci sono giardini che non hanno più paesi
Georges Schehadé
Mondo ombroso,
continueremo sempre
a popolare di veri fantasmi
i tuoi paesi assenti.
Così lontano da tutto
crescerà nell’oblio un albero verde
alla cui ombra andremo a dormire
fino a quando il sonno non ci svegli.
(da Mondo ombroso, 2014)
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“Incorporeo, leggero, / nudo, / come la luce... / E tuttavia, l’intero / mio percorso è un’ombra, / il mio cuore è un’ombra / una moneta scura / consumata dal tempo / senza tempo e senza memoria”: il poeta argentino Jacobo Regen vede la sua poesia come dal fondo di un pozzo, il mondo metafisico non si manifesta che attraverso ombre che talvolta si confondono con i sogni.
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FOTOGRAIFA DA EARTH.COM
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia mi obbliga a non mentire a me stesso e a non mentire agli altri.
JACOBO REGEN, Artenautas, settembre 2000
Jacobo Regen (Campo Quijano, 5 gennaio 1935 – Salta, 9 gennaio 2019), poeta argentino. Secondo Miriam Fuentes “la sua poesia rappresenta parola e atto, realizza la sintesi coerente limpida e fedele di chi ha visto tutto, di chi profondo e intenso come un pozzo, ha vissuto nella piccola pelle stessa del verso.
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