ANA EMILIA LAHITTE
QUESTA DIMORA
Questa dimora.
Questa prigione.
Umana
per la temporaneità o per l’illusione
dei suoi cinque pilastri capitali.
Contiene soltanto umori, appetiti,
per chi solo il sangue
rivendica e testimonia.
Ma anche sorveglia
il vertice invisibile,
l’istante decisivo dove convergono
lo sguardo dell’uomo
che insabbia i suoi occhi
per continuare a guardare
l’orizzonte.
(da Gironsiglos, 2005)
Al di là della finitudine umana va la poetessa argentina Ana Emilia Lahitte: questa macchina di ossa e muscoli, di sangue e cervello, di organi che processano ciò che i cinque sensi comunicano, che produce umori e richiede di soddisfare i suoi desideri non è però un automa, possiede sentimenti che anelano a qualcosa di più alto e universale.
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IMMAGINE © HD WALLPAPERS
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è un prestito di infinito, la zona calda della salvezza.
ANA EMILIA LAHITTE
Ana Emilia Lahitte (La Plata, 19 dicembre 1921 – 10 luglio 2013), poetessa e scrittrice argentina. Ha pubblicato 27 libri suddivisi tra poesia, narrativa, teatro e saggi. Ha collaborato con diversi ministeri alla diffusione della poesia argentina nel mondo.
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