venerdì 17 luglio 2020

Questa camera


KONSTANTINOS KAVAFIS

SOLE DEL POMERIGGIO

Oh! Io l’ho ben conosciuta
Questa camera.

                        Uffici commerciali
In quella accanto, e in questa,
Presentemente. Affittata tutta
La casa ad agenzie di mediatori,
S.p.A., importatori…

Come mi è dentro ancora,
Questa camera!

Il canapè era qui, presso la porta;
Davanti c’era un
hali, un tappeto turco,
Sul vicino scaffale due vasi gialli.
E a destra (o era di fronte?) armadio a specchio.
Al centro il tavolo dove scriveva,
Tre grandi sedie di giunco.
Il letto era vicino alla finestra
E là ci siamo tante volte amati.

Miseri arredi, dove mai sarete?

Il letto era vicino alla finestra,
Il sole del meriggio obliquamente
Posava là.

Quattro del pomeriggio. Ci dicemmo
Per una sola settimana addio…
E non finì mai più la settimana.


(Ο ήλιος του απογεύματος
da Un’ombra fuggitiva di piacere, Adelphi, 2004 – Traduzione di Guido Ceronetti)

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Uno scorcio abbagliante – non è soltanto il caldo sole del pomeriggio a illuminare la stanza ora divenuta un ufficio, è il sole abbacinante della nostalgia a colpire il poeta greco Konstantinos Kavafis. Il ricordo di un amore si rivela in quei mobili conservati ormai solo nella memoria – finiti in qualche altra casa, in un negozio di rigattiere, distrutti? – ma ancora vividi come viva è la ferita di quell’addio.

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EDWARD HOPPER, "UFFICIO IN UNA PICCOLA CITTÀ"

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LA FRASE DEL GIORNO
Non è da corpi pavidi / Godere splendidamente / Nel bruciarsi.
KONSTANTINOS KAVAFIS, Un’ombra fuggitiva di piacere




Konstantinos Petrou Kavafis, (Alessandria d'Egitto, 29 aprile 1863 – 29 aprile 1933), poeta e giornalista greco. Pubblicò 154 poesie, spesso ispirate all'antichità ellenistica, romana e bizantina, percorre, mirando al sublime, i vari gradi di un'esperienza estetica congiunta alla pratica dell'amore omosessuale.


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