martedì 28 luglio 2020

Nell’ombelico il segno


SUNAY AKIN

ABBANDONO

Apposta quando mi hai piantato
non hai preso
il segno che ha lasciato
la tua testa
sul cuscino?

Eppure
nel nostro amore confidavo
quanto nell’orologio
al molo dei battelli,
o alla stazione dei treni.

E come te,
anche mia madre mi aveva abbandonato
e mi sta nell’ombelico
il segno,
lasciato
dalla sua mancanza.


(da AntiQuori, Fermenti 2005 – Traduzione di Laura Rotta e Giampiero Bellingeri)

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L’abbandono da parte del partner spesso causa una ferita profonda: il legame infranto è una specie di distacco delle radici, uno strappo nell’emotività. Il poeta turco Sunay Akın ne resta traumatizzato, perde l’appiglio, la base su cui poteva fare riferimento, la comfort zone in cui si sentiva sicuro come lo era stato nell’utero materno – e la nascita dunque fu il primo trauma.

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FOTOGRAFIA © QUIN STEVENSON

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LA FRASE DEL GIORNO
Saper vedere / che cade / fra i fiocchi della neve / la piuma bianca dell'uccello migratore / riparato sotto la grondaia. // Ecco / amare.
SUNAY AKIN, AntiQuori




Sunay Akın (Trebisonda, 12 settembre 1962), poeta, scrittore, conduttore televisivo, giornalista e filantropo turco. È il fondatore del Museo del giocattolo di Istanbul. il suo stile è influenzato principalmente da Orhan Veli Kanık e Cemal Süreya. Le sue poesie sono generalmente liriche brevi e di tono delicato.

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