OLAV H. HAUGE
OCEANO
Questo è l’oceano.
Immenso e grigio,
la gravita stessa.
Come la mente
che nei momenti di solitudine
apre all’improvviso
i suoi volubili pensieri
alle segrete profondità -
così l’oceano
in un mattino azzurro
può aprirsi
al cielo e alla solitudine.
Guarda, l’oceano scintilla,
anch’io ho stelle
e azzurre profondità.
(da Sotto la rupe, 1951)
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L’oceano come la mente umana: una bella analogia scelta dal poeta modernista norvegese Olav H. Hauge per esprimere le volubilità dell’animo umano, che talora scintilla di riflessi come la superficie di quelle acque marine e talora si trova immerso nelle buie profondità.
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PETER SEMINCK, "WAITING FOR BONNIE"
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LA FRASE DEL GIORNO
Non portare l’oceano se ho sete, né il paradiso se chiedo luce. Porta un consiglio, un po’ di rugiada, una particella, come gli uccelli portano solo qualche goccia d’acqua e il vento un granello di sale.
OLAV H. HAUGE
Olav Håkonson Hauge (Ulvik, 18 agosto 1908 – 23 maggio 1994), traduttore e poeta norvegese. Giardiniere, uomo di grande cultura, tradusse in lingua nynorsk Blake, Brecht, Celan, Hölderlin e Sylvia Plath. La sua è poesia modernista, che invade il territorio della poesia concreta.
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