giovedì 10 ottobre 2019

Centenario di José Luis Hidalgo


Il 10 ottobre di cento anni fa nasceva il poeta spagnolo José Luis Hidalgo. Arruolato nel Genio dell’esercito franchista, dopo la guerra di Spagna terminò gli studi alla Scuola Superiore di Belle Arti di Valencia, dove conobbe i poeti della rivista Proel. Tra i primi surrealisti spagnoli con la raccolta Radice, passò poi nella sua brevissima vita – morì a soli 27 anni di tubercolosi – a un esistenzialismo dettato dalla malattia. Amore e morte dunque inevitabilmente furono i suoi temi – come un altro poeta morto giovane di tisi, Guido Gozzano.
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VIENIMI PIÙ VICINA

Vienimi più vicina
fino a toccarmi i sogni.
Non ancora, di più…
Sempre più, senza paura:
come l’acqua del mare
al suo fondo di sabbia,
o si avvicina a Dio
l’azzurrità del cielo.

Come a te mi avvicino
quando ti dico: ti amo.

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SOGNASTI UN GIORNO AZZURRO

Sognasti un giorno azzurro
un tremore,
una foglia,
una mano calma che ti sfiorava la fronte
e gli occhi purissimi del poeta raggiante
che guardava il tuo sguardo perso sulla riva.

E questa mia parola,
che mai fu mia,
disse ciò che non volevo
e che tu non capisti…

Ma io sono qui.
dall’altro lato,
aspettandoti lo stesso,
con gli occhi aperti
e la mia mano calma che ti sfiora la fronte.

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LA FRASE DEL GIORNO
Il mio corpo è fatto di ceneri invisibili.
JOSÉ LUIS HIDALGO

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José Luis Hidalgo Iglesias (Torres, 10 ottobre 1919 – Madrid, 3 febbraio 1947), poeta spagnolo. Collaboratore del Corcel di Valencia, esordì nel 1936 con Pseudopoesia, cui  nel1943 seguì la raccolta di poesia amorosa Radice, seguita nel 1944 da Gli animali. Il suo ultimo lavoro, I morti (1947), preannuncia la sua fine per tubercolosi.



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