MARK STRAND
LA LUCE CHE VIENE
Perfino così tardi avviene:
l’amore che arriva, la luce che viene.
Ti svegli e le candele si sono accese forse da sé,
le stelle accorrono, i sogni entrano a fiotti nel cuscino,
sprigionano caldi bouquet d’aria.
Perfino così tardi gli ossi del corpo splendono
e la polvere del domani s’incendia in respiro.
(da The late hour, 1978 - Traduzione di Damiano Abeni)
In The late hour il poeta statunitense Mark Strand sembra prendere una tregua dalla perdita – si respirano segni di un cauto ottimismo, si scorgono piccoli bagliori di speranza, barlumi di una possibile redenzione, sogni di uno sguardo più sereno alla luce calda e fievole delle candele. Come scrive in un’altra poesia dedicata alla figlia Jessica “Impaurito dal buio / nel quale ci allontaniamo o svaniamo del tutto, / immagino una luce / che non ci permetterebbe di allontanarci troppo lontano, / una luna o uno specchio segreto, un foglio di carta, / qualcosa che potresti portare / nel buio / quando sono lontano”.
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DIPINTO DI MIHAI CRISTE
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LA FRASE DEL GIORNO
Il futuro non è più quello di una volta.
MARK STRAND, Reasons for Moving
Mark Strand (Summerside, Canada, 11 aprile 1934 – Brooklyn, 29 novembre 2014), poeta statunitense di origini canadesi, fu saggista e traduttore, professore di Letteratura inglese e comparata alla Columbia University. Nel 1990 fu insignito della carica di Poeta Laureato della Biblioteca del Congresso.
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