MEIRA DELMAR
PROFUMO
Ti ho ancora, amore,
come se mai
mi avessi lasciato.
Le tue mani percorrono
dolcemente il mio viso,
e sento la tua voce in un
sussurro
sfiorarmi l'orecchio.
Ti ho ancora
e penso al profumo
che di nuovo mi ferisce
sebbene il gelsomino non esista.
(da Qualcuno passa, 1998)
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Quel profumo che “di nuovo ferisce” la poetessa colombiana Meira Delmar è quello dolce e amaro del ricordo, della nostalgia che si trasforma in un’acre malinconia. È allora che “Il tempo, fermato, trabocca / come un fiume d’oro. / E lascia scorgere sul suo fondale / chissà quali cose dimenticate. // La sera in cui non sei… la sera in cui ti desidero”.
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DIPINTO DI JON BOE PAULSEN
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LA FRASE DEL GIORNO
Il tempo si ferma svelato / ai confini del ricordo d’amore / che accende il cuore quando lo sfiora.
MEIRA DELMAR
Olga Isabel Chams Eljach (Barranquilla, 21 aprile 1922 - 18 marzo 2009), poetessa colombiana di origini libanesi, sin dal 1937 usò lo pseudonimo Meira Delmar. Professoressa di Storia dell’Arte e Letteratura, diresse per molti anni la Biblioteca Pubblica dell’Atlantico. Le sue poesie sono caratterizzate da una sensualità di fondo.
2 commenti:
La vista, il tatto, l'olfatto...Miracolo dei versi, la libertà di scivolare da un senso all'altro, coinvolgere l'intero essere e poi svanire dissolvendosi.
La poesia è il paradiso della sinestesia, miscela di sensi e sensazioni.
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