FÉLIX GRANDE
CASIDA DELLE ORE PICCOLE
Quando ti ricordi del mio corpo
e non riesci a dormire
e ti alzi mezza nuda
e cammini a tentoni per la casa
ubriaca di stupore e di rabbia
in qualche luogo della Terra
io camminerò lungo qualche corridoio
e mi mancherai tutta la notte
sentendoti urlare lontano e scrivendo
questi versi immorali.
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Due insonnie e una sola empatia in questi versi del poeta spagnolo Félix Grande: quella di due innamorati che si trovano lontani e non riescono a dormire per l’assenza dell’altro: “Avremo, come tutti gli umani, una separazione / Ma a partire da questo momento le nostre ore saranno ormai irrimediabili / come quelle degli dei. Rallegrati, donna; rallegrati / perché non resterà un solo luogo sulla terra / in cui potremo trovare l’oblio, la pace, l’appetito, il sonno”.
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DIPINTO DI SERGEJ ANIKEEV
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LA FRASE DEL GIORNO
Mi manchi tanto in questa lontananza, / ogni sera, ogni notte, ogni giorno, / proprio come se mi mancasse il cuore.
EDUARDO CARRANZA
Félix Grande Lara (Mérida, Badajoz, 4 febbraio 1937 - Madrid, 30 gennaio 2014), poeta, studioso del flamenco e critico letterario spagnolo, è inserito tra gli esponenti della Generazione del 50. Ispirato da Antonio Machado e César Vallejo, si dichiarava discepolo del suo maestro Luis Rosales.
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