ELIO PAGLIARANI
SARÀ ORA DI CHIUDERE, AMORE
Sarà ora di chiudere, amore,
che smetta di fare la guardia al cemento
tra piazza Tricolore e via Bellini
di coprirmi la faccia col giornale
quando ferma la E, di attraversare
obliquo la tua strada, di patire
anche a passarci in treno
in fondo a viale Argonne
vicino alla tua casa.
(da Inventario privato, Veronelli, 1959)
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Lo sappiamo, c’è un momento in cui bisogna rassegnarsi, fare i conti con la propria situazione e chiudere con una storia d’amore che non può decollare, che resta unilaterale, confinata nel limbo del desiderio, del “vorrei ma non posso” perché è l’altra/l’altro che può e non vuole. È questo il momento fotografato, immortalato con precisione e dovizia di particolari da Elio Pagliarani: pensiamo alla Milano di cinquant’anni fa, con il boom economico e il primo benessere, che chiede però in cambio il suo tributo di alienazione, e collochiamolo lì il poeta, davanti a una delle nuove case sorte dopo la guerra, dove la città si allarga dal centro e viaggia già verso la periferia in vialoni squadrati e ordinati fiancheggiati dal verde urbano. Osserva la donna amata da lontano come un investigatore privato, si nasconde e si tormenta. Sta pensando che è ora di chiudere, di smetterla di soffrire per quell’amore. C’è da giurarci che tra poche ore riprenderà invece a pensare a lei…
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DIPINTO DI ALESSANDRO PAPETTI
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LA FRASE DEL GIORNO
Non aggiungere altre pene a quelle che già l'amore porta con sé.
TERENZIO, L’eunuco
Elio Pagliarani (Viserba, 25 maggio 1927 – Roma, 8 marzo 2012), poeta e critico teatrale italiano. Tra i principali esponenti della neoavanguardia, fu uno dei protagonisti del Gruppo '63, all'interno del quale occupò tuttavia una posizione autonoma e personale. La sua poesia nasce dalla cronaca e dalla vita quotidiana.
2 commenti:
...malattie incurabili...curabili...
chissà....!!???:)))
..."dovizia" di sentimenti e particolari questa poesia.
ciaooo Vania
chissà, non l'ho mai capito se l'amore è una malattia che prima o poi passa ;-)
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