venerdì 27 aprile 2012

Il regista è occupato

 

EUGENIO MONTALE

GÖTTERDÄMMERUNG

Si legge che il crepuscolo degli Dei
stia per incominciare. È un errore.
Gli inizi sono sempre inconoscibili,
se si accerta un qualcosa, quello è già
trafitto dallo spillo.
Il crepuscolo è nato quando l’uomo
si è creduto più degno di una talpa o di un grillo.
L’inferno che si ripete è appena l’anteprova
di una ‘prima assoluta’ da tempo rimandata
perché il regista è occupato, è malato, imbucato
chissà dove e nessuno può sostituirlo.

(da Satura, 1970)

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Scrive bene Giorgio Zampa nell’introduzione al volume che raccoglie tutte le poesie di Eugenio Montale: “Satura è il libro dell’Attesa, scritto da un lirico che guarda a se stesso come da un altro pianeta e alla propria poesia, alle figurazioni, ai motivi di questa come a realtà in mezzo ad altre. Sotto il segno dell’Attesa tutto assume carattere escatologico, rientra tra le Grandi Questioni”. Così, Montale, ormai settantenne, si abbandona sempre più spesso a considerare il mondo da un punto di vista diverso, alleggerito, disincantato da una vena ironica nella voce e nello sguardo – anche il Dio Creatore, anche il destino ultimo dell’uomo e del cosmo, persino la sua fine restano impelagati in questa palude dove tutti annaspano, visto che “Il tempo non conclude / perché non è neppure incominciato. / È neonato anche Dio”.

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ARTUR RACKHAM, “LE NORME TESSONO IL FILO DEL DESTINO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Attendo con la fiducia di non sapere / perché chi sa dimentica persino / di essere stato in vita.
EUGENIO MONTALE, Satura




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

2 commenti:

Vania ha detto...

...devo dire che mi è difficile.

...solo una considerazione...l'età/maturità...la "fine".... molte volte tende a semplificare la "vita".

ciaoo Vania

DR ha detto...

è una poesia non facile, certo... tratta della condizione umana e delle Grandi Questioni, a una certa età probabilmente emergono con maggiore intensità