GIORGIO CAPRONI
VENTO DI PRIMA ESTATE
A quest'ora il sangue
del giorno infiamma ancora
la gota del prato,
e se si sono spente
le risse e le sassaiole
chiassose, nel vento è vivo
un fiato di bocche accaldate
di bimbi, dopo sfrenate rincorse.
(da Come un'allegoria, 1936)
È finalmente giunta l'estate. Dopo una lunga primavera piovosa e fredda, cui non eravamo più abituati, che ha smentito i catastrofisti dell'effetto serra (l'apocalisse di palme a Milano, gli aridi deserti della Brianza), il sole è ritornato a splendere con continuità, a riscaldare la terra. Un vento leggero scuote le rigogliose chiome verdi, bambini giocano nel giardino vicino, e nel tramonto si ricrea davanti agli occhi una poesia di Giorgio Caproni.
Viola Stefan, "Prato fiorito"
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LA FRASE DEL GIORNO
Per vivere, è sufficiente un poco di vita. Ne occorre molta, invece, per amare.
JOSEPH JOUBERT, Carnets
Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.
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