sabato 28 giugno 2008

Scusi, dov’è il Muro?


Il Muro di Berlino… Sembrava un’indegnità insormontabile piazzata attraverso l’Europa, una cortina reale caduta a tagliare in due il continente: di qua l’Ovest con il suo progresso, il consumismo e le contraddizioni, di là l’Est con le sue Trabant, le statue agli operai e la libertà inesistente. Da una notte di agosto del 1961 era là, solido e invalicabile, tra le due Germanie.


La costruzione del Muro, 1961


Eppure, oggi che il Muro è caduto da neanche vent’anni - era il 9 di novembre del 1989 - a Berlino è difficile trovarne le vestigia: anche i tassisti faticano a scovarlo. Dei suoi 155 km originari non ne restano che 3, miseri tronconi che non sanno neppure lasciare immaginare l’orrore e il terrore che si doveva provare avvicinandosi al “corridoio della morte” sorvegliato dai temibili VoPos della Germania Orientale.

Le autorità berlinesi probabilmente rimpiangono di non aver conservato i resti del Muro: ma era doveroso abbattere completamente quell’infamia, rimuovere dal ricordo di un popolo quella divisione nata dalla disfatta nella Seconda Guerra Mondiale e dalle ceneri del terzo Reich. Il Municipio cittadino è così corso ai ripari, realizzando la “Mauerguide“, la guida del Muro: si tratta di un piccolo apparecchio simile alle guide audio dei musei, dotato però di un piccolo schermo e di un sistema GPS, che permette ai turisti di seguire virtualmente il tracciato del Muro, a piedi o in bicicletta, senza perdere le meraviglie architettoniche della città. Vi sono alcune tappe-chiave, immancabili per un visitatore che si rispetti: la Porta di Brandeburgo, simbolo della divisione prima e della riunificazione poi; il Checkpoint Charlie, unico punto autorizzato per il passaggio tra Est e Ovest; la East Side Gallery, la galleria d’arte all’aperto dipinta su ciò che resta del Muro.



Immagine © Hanisau Land


La Mauerguide consente anche di prendere parte a un gioco interattivo, di vedere testimonianze inedite e filmati d’archivio. La responsabile del progetto, Eva Wesemann, della società Antenna Audio, ne spiega la filosofia: “Il nostro scopo è di ricostruire un’atmosfera facendo appello all’emozione”.
Senza dimenticare le 1100 persone uccise mentre tentavano di raggiungere l’Occidente e la libertà scavalcando il Muro.




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LA FRASE DEL GIORNO
In una parola, tutto si può dire della storia universale, tutto quel che può venire in mente alla più sfrenata immaginazione. Una sola cosa non si può dire: che sia ragionevole.
FEDOR DOSTOEVSKIJ, Memorie dal sottosuolo

2 commenti:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

non tutto andò perso - tempo fa avevo letto di un "artista" (no comment...) che ha pensato di confezionare, numerare e "certificare" le schegge ed i mattoni di muro caduti... e poi rivenderli ai "collezionisti". Eeehh, l'ARTE....

Mia figlia è nata nel 1989...(anno storico indimenticabilmente evocativo: chiuse finalmente un'epoca!)

DR ha detto...

Il 1989 è l'anno che ha segnato la svolta, chiudendo definitivamente la pagina della Seconda guerra mondiale. Credo che sarà ricordato come il 1789 della Rivoluzione Francese o il 1848 dei moti risorgimentali. Da lì è veramente nata la nuova Europa, che purtroppo continua a dividersi sui dettagli e a perdere di vista il suo nucleo, quelle radici cristiane che ne sono alla base.

Chi non conosce la storia è destinato a ripeterne gli errori, come scrisse Santayana.

PS quegli "artisti" non sono artisti, come quel macellaio che in Colombia spaccia per arte un cane legato ad agonizzare, o quella donna che si è sottoposta a centinaia di interventi chirurgici per modificare il proprio corpo. L'arte è una cosa seria.