lunedì 16 giugno 2008

Gioco e amore


PABLO NERUDA

ABBIAMO PERSO ANCHE QUESTO CREPUSCOLO


Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.
Ho visto dalla mia finestra
la festa del tramonto sui monti lontani.
A volte, come una moneta
mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.

Io ti ricordavo con l'anima oppressa
da quella tristezza che tu mi conosci.

Dove eri allora?
Tra quali genti?
Dicendo quali parole?
Perché mi investirà tutto l'amore di colpo
quando mi sento triste e ti sento lontana?

È caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo
e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.

Sempre, sempre ti allontani la sera
e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue.

(da 20 poesie d’amore e una canzone disperata, 1924)


“Fox, celebre giocatore, diceva: «Nel gioco ci sono due grandi piaceri: quello di vincere e quello di perdere»” - così cita Nicolas de Chamfort nei suoi “Caratteri e aneddoti”.

… non è così anche in amore? Non è così quando si ama da lontano, quando l’amata è perduta come una partita di scacchi, come una mano di poker? Non è un gioco quello di Pablo Neruda affacciato alla finestra ad osservare il tramonto e a leggere un libro, a pensare a quello che non accade quella sera come in altre sere prima di quella? Si vince e si perde, anche in amore.



Martin Decent, "In France"




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LA FRASE DEL GIORNO
Il tempo consuma le cose, le modifica, alcune le distrugge: il tempo appartiene al mondo, ma il nostro spirito non appartiene al tempo; è libero, come il volo dell’aquila sulle terre d’Occidente.
MARIO FARNETI, Nuovo Impero d’Occidente, 30




Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973), poeta, diplomatico e politico cileno, è considerato una delle più importanti figure della letteratura latino-americana del Novecento. Fu insignito del Premio Nobel nel 1971.

2 commenti:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

mondieu, Daniele ma dove li trovi giorno per giorno tutti questi magnifici e multicolori 'input'!

(Quasimodo, Antonia Pozzi, Pablo Neruda: tu fai davvero leggere e sognare...)

Luciana

DR ha detto...

Vorrei dire che mi vengono in sogno, come al famoso Giuseppe biblico. In realtà leggo e accantono, poi la mente fa i suoi collegamenti... e voila, il gioco è fatto. Sembra semplice, detto così, ma non lo è.