PILAR PAZ PASAMAR
INNAMORATI SULLA SPIAGGIA
Vorrei regalare a voi,
innamorati sulla spiaggia,
il tronco di qualche albero
dove tutti voi potreste
incidere le vostre iniziali.
Un pioppo o un pino,
o una quercia, o qualche pianta,
o l'acacia di un parco
meticoloso e freddo
che avete disertato per quest'aria
salmastra di mare.
Sì, un albero per ogni
coppia, un albero triste
come tutte le cose
che servono a ricordare.
Nel lungo cammino
non un cespuglio, non un trillo,
non un'ombra. Invece
di rose e margherita
da sfogliare, le alghe,
l'essenza marina
putrida e intensa.
Il faro in lontananza
illumina all'improvviso
l'abbraccio furtivo
e ammicca complice.
Un albero senza radici,
nell'aria, vi porterebbe.
Se mai, amanti
di quest'angolo, avessi
dimenticato il messaggio
di maggio, e colei che vi canta,
la mia voce, non ne sentisse più
l'annuncio, vi lascerei
la mia gola, e su di essa
- come su un vecchio tronco -
incidereste il classico
cuore, la promessa,
le iniziali e il giorno
e l'anno di una qualsiasi
primavera felice.
La mia gola potrebbe ancora
servire per amare.
(da Ave de mi, palabra fugitiva, 2013)
.
La poesia come messaggio d'amore, come compartecipazione: è il sogno della poetessa spagnola Pilar Paz Pasamar, che offre i suoi versi agli innamorati che passeggiano lungo la spiaggia di Cadice perché – come un albero virtuale su cui incidere il classico cuore e le iniziali - ne facciano un segno e un ricordo del loro amore.
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DIPINTO DI RICHARD BLUNT
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LA FRASE DEL GIORNO
C'è in ogni cuore un piccolo e dolce mare. / Chi naviga nei suoi sogni mantiene la propria bussola.
PILAR PAZ PASAMARES, Del mare abbreviato
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Pilar Paz Pasamar (Jerez de la Frontera, 13 febbraio 1932 – Cadice, 7 marzo 1919), poetessa spagnola. Membro del ramo di Cadice della generazione poetica del 1950, è la continuatrice della poesia simbolista e del lignaggio di Juan Ramón Jiménez. Canta la scoperta del mondo da un'intimità calda e sensuale con accenti realistici e civili.