martedì 2 gennaio 2024

Poesie per gennaio X


Due poeti statunitensi per il mese di gennaio: Millen Brand ne narra la pioggia che scioglie la neve, diffondendosi in una miriade di gocce che simulano le gemme;  W.S. Merwin è invece sorpreso dal ritorno delle stelle dopo tanta pioggia e si abbandona a riflessioni metafisiche.

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FOTOGRAFIA © SUSANNE JUTZELER/PEXELS
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MILLEN BRAND

PIOGGIA A GENNAIO

Questo tetto silente nella neve
si affretta a un suono che viene e va
furtivo. La pioggia e il vento setacciano
le pergole (non c'è la rosa estiva).
Gli alberi spogli a righe bianche o acciaio
splendono gocce grigie - fredde gemme
cadono e crescono e ancora cadono e crescono
mai pentite del diluvio di foglie.

(da Poetry, Gennaio 1934)

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W.S. MERWIN

GENNAIO

Così, dopo settimane di pioggia
di notte le stelle invernali
molto più lontane nel cielo
senza che le avessimo viste
nella luce stanno ancora formando
gli elementi pesanti
che quando se ne saranno andate
voleranno alte come polvere
molto più fine di un capello
e si riconosceranno
viaggiando nel buio
a grande velocità, diventando
i nostri corpi nel nostro tempo
alzando lo sguardo dopo la pioggia
insieme nella notte.

(da L'allievo, 2001)

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Gennaio è qui, / con occhi che splendono ardenti, / un guerriero coperto di ghiaccio / cavalcante un etereo destriero di neve.
EDGAR FAWCETT, La maschera dei mesi

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Millen Brand (Jersey City, New Jersey, 19 gennaio 1906 – New York, 19 marzo 1980), scrittore e poeta statunitense. I suoi romanzi, The Outward Room (1938) e Savage Sleep (1968) si rivolgevano agli istituti di salute mentale e al loro tempo furono bestseller.  È stato anche autore di Local Lives, libro di poesie sugli olandesi della Pennsylvania e di un resoconto sulla marcia della pace da Nagasaki a Hiroshima.


William Stanley Merwin (New York, 30 settembre 1927 – Haiku, Hawaii, 15 marzo 2019), poeta statunitense, autore di oltre trenta libri di poesia, traduzioni e prosa. Sostenitore del movimento contro la guerra, si distingueva per lo stile delle sue narrazioni caratterizzate con maestria unica dall'uso del discorso indiretto e assenza di punteggiatura. Vinse il Pulitzer nel 1971 e nel 2009.


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