sabato 27 gennaio 2024

Il debole fuoco della vergogna


GÜNTER KUNERT

TRARRE INSEGNAMENTO

                                    (In memoria di Primo Levi)
 
Dagli ultimi mucchi di cadaveri
una voce grida: Scarpe!
Le scarpe sono più importanti del cibo!
Chi non prosegue
viene ucciso. Poiché
il procedere è prezioso
per colui che
non riuscì a sfuggire
in tempo al nostro secolo
strascicando il passo
un candidato alla morte dopo l’altro
rabbrividendo miseramente poiché
il debole fuoco della vergogna dei posteri
non riscalderà più alcuno.

(da Nuovi poeti tedeschi,  a cura di Anna Chiarloni,  Einaudi, 1994)

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Giornata della memoria. Uno sguardo dall’interno della Germania, quello di Günter Kunert, poeta che si occupò soprattutto dei rapporti tra le due Germanie nel dopoguerra, e che alla liberazione di Auschwitz aveva 16 anni e aveva vissuto sulla propria pelle le leggi razziali, essendo figlio di una ebrea tedesca. Kunert, che scrisse poesie in cui la storia è vista con sguardo negativo e apocalittico, manifestò sempre lo scetticismo nei confronti della possibilità dell’uomo di imparare dai propri errori.

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  LA FRASE DEL GIORNO  

È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire.
PRIMO LEVI, I sommersi e i salvati

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Günter Kunert (Berlino, 6 marzo 1929 – Kaisborstel, 21 settembre 2019), scrittore e poeta tedesco. Pubblicò poesie dal 1947, supportato da Bertold Brecht. Quando firmò una petizione contro la privazione della cittadinanza di Wolf Biermann nel 1976, perse l'adesione al SED e si trasferì due anni dopo in Occidente. Dal realismo socialista e dall'inno al progresso è passato a un atteggiamento critico e pessimista contro il regime della DDR.


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