domenica 28 gennaio 2024

Della dabbenaggine di Orfeo


MICHELE MARI

OGNI VOLTA CHE CI INCONTRIAMO

Ogni volta che ci incontriamo
studio l’incanto per portarti via
ma ogni volta ti giri su te stessa
e fai ritorno al tuo confortevole averno
Euridice che per ripetere i tuoi passi
non hai bisogno
della dabbenaggine di Orfeo

(da Cento poesie d'amore a Ladyhawke, Einaudi, 2007)

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Michele Mari prende a prestito il mito di Orfeo ed Euridice per raccontare una delle cento sfaccettature del suo amore. Se nel mito Orfeo scende nell'Ade per riprendersi l'amata Euridice, morta per il morso di un serpente mentre tentava di sfuggire alle attenzioni del pastore Aristeo e, dopo aver stretto con Persefone il patto di non voltarsi mai prima dell'uscita dal mondo dei morti, Mari rovescia la situazione: è Euridice a non voler seguire Orfeo.


OLIVIER DESVAUX, "I RIFLESSI DI LÉOPOLDINE"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Ti cercherò sempre / sperando di non trovarti mai / mi hai detto all’ultimo congedo // Non ti cercherò mai / sperando sempre di trovarti /ti ho risposto.
MICHELE MARI, Cento poesie d'amore a Ladyhawke

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Michele Mari (Milano, 26 dicembre 1955), scrittore, traduttore, poeta e accademico italiano. Nei suoi scritti i temi più ricorrenti sono quelli dell’infanzia e della memoria: in uno stile ricercato spesso usato in chiave gotica e barocca si ispira al genere horror e a quello della fantascienza.


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