giovedì 18 gennaio 2024

La tua amata voce


ÓSCAR ACOSTA

IL TELEFONO

Il telefono squilla e il suo corpo nudo
trema. La tua amata voce attraversa
mari e paesi, distanze e oblii,
finché non arriva da me, nella nostra stanza
impoverita di ricordi, ravvivando
le foglie del giardino, sfiorando le pagine
dai tuoi libri d'oro, asciugando la rugiada
accumulata sulle finestre e trasformando,
per tua grazia, il telefono
in un fiore frusciante.

(da Poesia minore, 1957)

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Un fondo lirico ed elegiaco attraversa le poesie di Óscar Acosta, autore honduregno: in questo caso il mondo inanimato delle cose prende vita grazie alla voce della donna amata e lontana, che non solo anima il telefono, ma anche il giardino e gli oggetti nella stanza.

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NAREK QOCHUNC, "VECCHIO TELEFONO ROSSO"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

L'inchiostro e i ricordi sul tavolo, / Tutto questo e tu ancora non arrivi.
ÓSCAR ACOSTA, Poesia minore

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Óscar Acosta (Tegucigalpa, 14 aprile 1933 – 16 luglio 2014), poeta, scrittore, critico letterario, politico e diplomatico honduregno. Iniziò la sua carriera come giornalista in Perù, in seguito coltivò svariate forme artistiche. La sua è poesia marcatamente intimista e patriottica. Nel 1960 ottenne il Premio Rubén Darío.


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