giovedì 17 febbraio 2022

Un bacio che non finisce


MARIA LUISA SPAZIANI

ASPETTO QUELLA SPOSA

Sono stata l’amante di quell’albero,
della cicogna altissima, della nuvola errabonda.
Ma soltanto ho sposato, con un bacio che non finisce,
la rugiada marina che fa amara la lingua.
Aspetto quella sposa sulla riva del mare
e non voglio più uomini, amiche né animali.
Ho aiutato il ragno a tessere la tela,
e finita la tela il ragno mi ha mangiata.

(da I fasti dell'ortica, Mondadori, 1996)

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La parola per me è il più alto punto sacrale della poesia.  Non può andare più alto di così, con la verità assoluta. La poesia è come la preghiera, è contemplazione perché si crea un senso di solitudine verso le cose che si guardano” dichiarava Maria Luisa Spaziani in un’intervista a Patria Letteratura nel febbraio 2014. E ancora “Senz’altro è un dono. Un grande dono che viene dall’alto. (…) Ogni poesia è, a suo modo, una preghiera, in grado di distogliere lo sguardo dall’orizzontalità del nostro vivere e guardare un po’ al di sopra”. E i poeti sanciscono questo loro legame con la poesia, instaurano un vincolo amoroso, un indissolubile matrimonio.

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PAUL BOND, "L'ARRIVO"

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LA FRASE DEL GIORNO
Leggere la poesia significa, alla lunga, saperla, non impararla.
MARIA LUISA SPAZIANI, Gazzetta d’Asti, 25 novembre 2012




Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.


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