domenica 6 febbraio 2022

Il passo illanguidito


DINO CAMPANA

VI AMAI NELLA CITTÀ DOVE PER SOLE

Vi amai nella città dove per sole
strade si posa il passo illanguidito
dove una pace tenera che piove
a sera il cuor non sazio e non pentito
volge a un’ambigua primavera in viole
lontane sopra il cielo impallidito.

(da Canti Orfici ed altre liriche, Vallecchi, 1928)

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Sei endecasillabi (“Brevi poesie, come gli impressionisti”) bastano a Dino Campana per descrivere compiutamente l’incontro a Firenze con Sibilla Aleramo: quello che rimane è sì un senso di amarezza, un gusto di rimpianto per quell’amore consumato dalla sua eccessiva intensità, ma spicca anche la dolcezza, la “folle ebbrezza” aiutata dalla primavera fiorentina.

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SCENA DAL FILM "UN VIAGGIO CHIMATO AMORE" © CATTLEYA

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LA FRASE DEL GIORNO
Fiorenza giglio di potenza virgulto primaverile. Le mattine di primavera sull'Arno. La grazia degli adolescenti (che non è grazia al mondo che vinca tua grazia d'Aprile), vivo vergine continuo alito, fresco che vivifica i marmi e fa nascere Venere Botticelliana?
DINO CAMPANA, Canti orfici




Dino Carlo Giuseppe Campana (Marradi, 20 agosto 1885 – Scandicci, 1º marzo 1932), poeta italiano. l’unico accostabile ai “maudits” del Decadentismo europeo quali Rimbaud. La sua poesia brucia le scorie della tradizione di Carducci e D’Annunzio con un atteggiamento visionario che va oltre le cose e i dati realisticamente intesi. Di lui è nota l’appassionata relazione con Sibilla Aleramo.


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