martedì 1 febbraio 2022

Poesie per febbraio VIII


“Febbraio è sbarazzino. / Non ha i riposi del grande inverno, / ha le punzecchiature, / i dispetti / di primavera che nasce” : la fotografia poetica di Vincenzo Cardarelli è perfetta. Il suo volto mascherato ora da una stagione ora dall’altra risalta anche nei versi del poeta ligure Giuseppe Conte che ne registra il mutevole svanire nel crepuscolo e del poeta svizzero Giorgio Orelli, che trova insieme un nuovo verde e l’arido secco dell’inverno.

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FOTOGRAFIA © PXHERE

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GIUSEPPE CONTE

COME TUTTO SCOMPARE

Come tutto scompare veloce
quando viene sera, e il sole se ne va
oltre le colonne d'Ercole
a fare capriole sull'Atlantico.
Il Mar Ligure si appiattisce in una lastra
che non lo diresti nemmeno più un mare
e una muraglia nebbiosa di rosa
sporco si disfa come la scia luminosa
dell'aereo, unica traccia rettilinea in cielo
che sembra averlo bucato per andarsene
più in là.
Come tutto scompare, come breve
è il giorno per chi ne ama l'essenza
come breve la notte che si preannunzia
nitida di luna a gobba crescente
come tutto ritorna e ritorna
al niente.
Come è corto Febbraio
come è corta la vita
per chi ne ama l'essenza
incessabile, infinita.

(da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006)

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GIORGIO ORELLI

DI FEBBRAIO

E quasi di domenica in domenica
con la speranza che ha di sé pietà,
da vie scordate dalla pioggia un uomo
a quelle case rassegnate va;
vede ardere un verde ov’è vietato
lordare,giovani madri sedute sul prato,
e battere di là dal fiume scarso
il sole contro gli occhi dei villaggi;
finché la tuba di un bimbo che pare
dimenticato
tutta grida la lunga siccità

(da L’ora del tempo, Mondadori, 1962)

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LA FRASE DEL GIORNO
È questo il tuo miracolo, Amore, / lo spirito che entra nelle cose / che popola il vuoto di mimose / come fa sui viali liguri Febbraio.
GIUSEPPE CONTE, Ferite e rifioriture




giuseppe_conteGiuseppe Conte (Porto Maurizio, Imperia 15 novembre 1945) è uno scrittore, poeta e traduttore italiano. Insegnante di filosofia e collaboratore di numerose riviste. Si è interessato, come studioso, ai procedimenti metaforici. La sua ispirazione poetica si affida al mito, dall’universo classico a quello druidico, da quello azteco a quello orientale.


Giorgio Orelli (Airolo, 25 maggio 1921 – Bellinzona, 10 novembre 2013), scrittore, poeta e traduttore svizzero di lingua italiana. La sua poesia, in parte appartenente al filone post-ermetico, a tratti avvicinata a quella Linea Lombarda, è ricca di grazia musicale e si caratterizza per una sua ironica ambiguità.


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