sabato 3 ottobre 2020

Eterno fuggiasco


ADAM ZAGAJEWSKI

IO

É piccolo e invisibile come i grilli
ad agosto. Come tutti i nani ama
agghindarsi e cambiarsi. Abita tra
blocchi di granito, in mezzo a verità
utili. Riesce a stare persino sotto
un cerotto, o una benda. Non lo troveranno
i doganieri e neppure i loro superbi cani. L ’io
si nasconde tra gli inni e i partiti.
Pernotta sulle Montagne Rocciose del cranio.
Eterno fuggiasco. E me, io
sono in lui nell’inquieta speranza di aver
trovato infine un amico. Ma egli
è solitario, così diffidente da non
ricevere nessuno, me compreso.
Agli eventi storici aderisce
come l’acqua a un bicchiere. Anche una brocca neolitica
potrebbe contenerlo.
E insaziabile, vuole nuotare
negli acquedotti, ha fame di recipienti sempre nuovi,
gradirebbe uno spazio senza pareti,
vorrebbe dissolversi, dissolvere. Poi svanisce,
come la sete, e nel silenzio di una notte
di agosto si sentono solo i grilli
che parlano pazienti con le stelle.

(da Andare a Leopoli e altre poesie, 1985 – Traduzione dii Krystyna Jaworska)

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L’Io – cito dalla Treccani – è “l’attività psichica che dà a ciascun uomo la consapevolezza della propria identità e regola il complesso delle sue manifestazioni, anche motorie” e, in psicanalisi “l’istanza organizzata dell’apparato psichico che, nella tripartizione Es - Io - Super Io, assume principalmente il ruolo di mediatore tra le richieste dell’Es, le regole del Super Io e le esigenze della realtà”. Il poeta polacco Adam Zagajewski ne traccia invece un identikit con i suoi mezzi, i versi e le analogie.

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ILLUSTRAZIUONE DI CHRISTIAN SCHLOE

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LA FRASE DEL GIORNO
L'io è un mare sconfinato e immisurabile.
KAHLIL GIBRAN, Il Profeta




Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945) è un poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.


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