Il 17 settembre 1820 nasceva a Valence, nel Delfinato, il poeta e drammaturgo francese Èmile Augier. Noto per le buone costruzioni teatrali a carattere sociale, spesso polemiche e critiche contro la borghesia ma pur sempre nel limite del conformismo, fu autore, oltre che di commedie in versi, anche di poesie. In contrasto con il Romanticismo, fu stroncato da Barbey d’Aurevilly come “poeta senza ideale e senza profondità. Essenzialmente il poeta del borghese, cui rende onore”.
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COME L’EDERA
L’amore negli anziani ha radici strane
e trova – come l’edera tra le rovine,
nei cuori devastati dal tempo e dai mali -
cento brecce dove infilare i suoi rami ostinati.
(da L’avventuriera, 1860)
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A UNA RAGAZZA
Povera bimba che vuol lottare con la natura,
che dubita d’amore, e rifiuta la sua legge
che cosa hai sofferto e da quale ferita
un cuore diciottenne ha perso la fede?
Io che sono già vecchio nelle cose umane
il cui cuore ha a sua volta spesso sanguinato,
io non rimpiango il sangue puro che le mie vene
hanno versato sulle siepi dove cercavo l’amore.
Perché ciò che appresi da rose e spine,
è che il solo bene del mondo è amare,
che anche le pene d’amore sono divine
e che è meglio spezzarsi il cuore che chiuderlo.
(da I giocatori, 1855)
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LA FRASE DEL GIORNO
Gli uomini chiamano difetti delle donne le qualità che essi non hanno.
ÉMILE AUGIER
Guillaume Victor Émile Augier (Valence, 17 settembre 1820 – Croissy-sur-Seine, 25 ottobre 1889), poeta, drammaturgo e scrittore francese. Appartenente alla “Scuola del buon senso”, si oppose al romanticismo. In teatro segnò l’avvento della commedia di costume. Le sue opere soffrono un quadro della Francia sotto Luigi Filippo e Napoleone III, con attacchi alla borghesia capitalistica.
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