GHIANNIS RITSOS
LA DISPERAZIONE DI PENELOPE
Non era possibile che non lo riconoscesse alla luce del focolare; non c’erano
i panni logori del mendicante, il travestimento, no; segni certi:
la cicatrice sul ginocchio, la forza, la furbizia nell’occhio. Terrorizzata,
appoggiando la schiena al muro, cercava una giustificazione,
ancora un intervallo di tempo di breve durata, per non rispondere,
per non tradirsi. Per lui, dunque, aveva speso vent’anni,
venti anni di attesa e di sogni, per quest’infelice,
per questo vecchio grondante sangue? Si lasciò cadere su una sedia
guardò lentamente i pretendenti morti sul pavimento, come se guardasse
i suoi propri desideri morti. E: ”Bentornato”, gli disse,
sentendo estranea, lontana la sua voce. Sulle ginocchia il telaio suo
riempiva il soffitto di ombre a forma di grata; e quanti uccelli aveva tessuto
con cuciture rosse lucenti su fogliame verde, all’improvviso,
quella notte del ritorno, finirono in nera cenere
volando basso nel cielo piatto dell’estrema sofferenza.
(da Pietre, Sbarre, Ripetizioni, Einaudi, 1978) – Traduzione di Nicola Crocetti)
.
Non c’è l’omerico test cui Penelope sottomette il marito tornato dopo vent’anni di avventure per i mari: nella rivisitazione di Ghiannis Ritsos, Penelope riconosce subito Odisseo, ma improvvisamente riconosce anche tutti quegli anni perduti, tutti quei sogni esauriti, quei desideri che, in una bellissima metafora, giacciono morti come i pretendenti passati per la spada dal marito, divenuto per lei ormai un estraneo.
.
DORA WHEELER KEITH, "PENELOPE DISFA LA SUA TELA DI NOTTE"
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Ah, Nessuno, ma nessuno ha mai saputo / che il temporaneo passa nel mito.
GHIANNIS RITSOS, Molto tardi nella notte
Ghiannis Ritsos (Monemvasia, 1º maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990), poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia.
Nessun commento:
Posta un commento