FRANCO FORTINI
LA VETTA DELL’ALBERO
Stasera ci vedremo. Ci diremo
parole che potrebbero portarci
per sempre lontani da noi. Ma anche è possibile
che dopo il sonno e dopo molti sonni
si venga a una notte chiarissima, a un’altra
giornata da intraprendere.
E ora mi chiedo
dov’è la forza che prego per noi.
Se tra i miei occhi alla radice della fronte
o sotto lo sterno dove il sussulto si ostina
o nella vetta dell’albero che spia la pioggia
o in te che patisci sulle piccole spalle
il peso del dio senza conoscerlo.
4 giugno 1981
(da Paesaggio con serpente, Einaudi, 1984)
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La vita è indirettamente protagonista di questi versi del poeta fiorentino Franco Fortini: quella vita che è pensiero e forza intellettuale, che è attività poetica, che è tessuto di rapporti umani ma anche il vivere fisico, i respiri, i battiti del cuore, quel resistere che oggi va sotto il nome di “resilienza” e che è così simile a quella vetta d’albero che si piega nella pioggia.
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FOTOGRAFIA © LUM3N/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Perché alla fine che cos’è / tutto il genere umano a paragone / della natura e della universalità delle cose?.
FRANCO FORTINI, Paesaggio con serpente
Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994), poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali.
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