martedì 4 febbraio 2020

Dolce luce d’olio


BARTOLO CATTAFI

LIFFEY RIVER

La Birra Guinness ha molte porte scure
sui docks e qualche lume
sparso in un lento
regno di chiatte e di vagoni,
di ruggine vagante lungo il fiume,
dove il cigno e il gabbiano sono amici
col petto bianco puntato contro il fango.
Più avanti, a lato della foce,
un prato di trifoglio nella pioggia:
in mezzo vi s’ammucchiano le nostre
giacche, le anime coi loro
segreti scoloriti, le belle
bottiglie tracannate
da una gola tenera, feroce.
E Cristo passa,
astro avvolto di nebbia o nido
per le stanche farfalle che partono da noi,
dolce luce d’olio.


(Dublino, 1952)


(da Partenza da Greenwich, Edizioni della Meridiana, Milano, 1955)

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Quello che Giorgio Bàrberi Squarotti definisce “uno dei testi più splendidamente metafisici" di Bartolo Cattafi è apparentemente la descrizione del paesaggio irlandese, dove ci sono gli stabilimenti della birra Guinness, intorno al fiume Liffey, che sfocia dopo Dublino. Eppure, quelle immagini sono metafora dell'anima, del vivere - il gabbiano incarna certo l’ansia di viaggiatore di Cattafi, il cigno è espressione elevata della poesia, le giacche sul prato, le bottiglie vuote danno senso del tempo che scorre. E la chiusura, la venuta del Cristo, citando ancora Bàrberi Squarotti “è astro di guida delle anime oppure anche soltanto il nido dove esse posano, fragili come farfalle”.

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FOTOGRAFIA © DAVE MEIER

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LA FRASE DEL GIORNO

Noi sporchi di fuoco di sale di carbone / viaggeremo col cuore scucito / come un portafogli.
BARTOLO CATTAFI, Nel centro della mano




Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 luglio 1922 – Milano, 13 marzo 1979),  poeta italiano. La sua poesia spazia sui dilemmi esistenziali con sensibilità di diarista, spesso con uno sguardo metafisico dove sono protagonisti il vuoto e la solitudine. Nei suoi versi il tema del viaggio è una costante metafora del vivere.


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