sabato 28 settembre 2019

Vestita di suono


MANUEL ALTOLAGUIRRE

MONDO SONORO

Vestita di suono,
con la sua pelle di parole,
esce alla luce del giorno
la mia vita ricordata.

Non pensate di vedere
in nebbia l’ombra sua vaga.
Sotto la luce del sole
ve la vorrei mostrare,

senza un solo fiume mancante,
senza celare montagne,
con un cielo completo
coi suoi mari e le sue spiagge.

Di fronte al mondo sonoro
il silenzio dell’anima.


(da Poesie complete, 1960 – Traduzione di Oreste Macrí)

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Vestiti di suono. Così il poeta surrealista spagnolo Manuel Altolaguirre vuole che i suoi ricordi vengano visti. Eppure, la sua è poesia spoglia, scarna fino all’inverosimile, povera di suoni e di colori: la luce del sole, la nebbia evocata, fiumi, montagne, spiagge e cieli senza alcuna indicazione, proprio come si vedono sulle mappe. E una mappa egli viene a creare, una cartina geografica della sua vita dove alla fine, libera da ogni orpello, in opposizione alla sonorità del mondo, risplende silenziosa l’anima.

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VLADIMIR KUSH, “DIARIO DELLE SCOPERTE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Non son ricordi, è la vita.
MANUEL ALTOLAGUIRRE, Poesie complete




Manuel Altolaguirre Bolín (Malaga, 29 giugno 1905 – Burgos, 26 luglio 1959), poeta surrealista spagnolo della Generazione del '27. Con i suoi toni intimisti e spirituali cantò l'amore e la solitudine Egli stesso indicò Juan Ramón Jiménez e Pedro Salinas come suoi ispiratori.


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