MANLIO DAZZI
COME MI PIACI
Come mi piaci, conosciuta tardi,
nelle contraddizioni che ti fanno
così ragazza. Come dunque trepido
Se cammini sui margini del nulla.
Io, vecchio sasso che l’acqua ha travolto,
in breve poserò sul fondo. Pure
ho in me il riflesso dei tuoi occhi liquidi
quasi un antivedere. E te matura
penso, e placata armonia dei diversi,
nel nimbo delle stelle più vicine
cantare ai vivi un tuo materno canto.
(da Erano già voli di colombe, Ca’ Diedo, 1961)
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Con versi teneri e fraterni il poeta parmense Manlio Dazzi dipinge un’amicizia che supera l’età, che va al di là delle differenze, se non quella della malinconia dell’anziano e della freschezza della ragazza.
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DIPINTO DI VLADIMIR VOLEGOV
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LA FRASE DEL GIORNO
Noi buttiamo disordinatamente / fogliame di parole / impauriti del vuoto.
MANLIO DAZZI, Erano già voli di colombe
Manlio Dazzi (Parma, 17 aprile 1891 – Padova, 31 luglio 1968), bibliotecario e poeta italiano. Volontario di guerra nel 1915-18, fu in seguito professore di liceo e bibliotecario alla Malatestiana di Cesena prima e alla Queriniana di Venezia poi. Partito dal crepuscolarismo, virò in seguito verso una poesia più elegiaca.
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