Maggio è uno dei mesi più belli dell’anno, rigoglioso, verdeggiante, dolcemente languido nei suoi pomeriggi, come in quello in cui il crepuscolare romano Sergio Corazzini sosta nei pressi di un fontanile lombardo, nella campagna della madre cremonese; e ancora maggio è mese ebbro di luce, come nei versi del poeta siciliano Bartolo Cattafi, alle prese con la carta moschicida.
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FONTANILE NEL CREMASCO © CREMA NEWS
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SERGIO CORAZZINI
ACQUE LOMBARDE
Acque serene ch’io corsi sognando
ne la dolcezza de le notti estive,
acque che vi allargate fra le rive
come un occhio stupito, a quando a quando,
o nostalgiche acque di sorgive
mormoranti nel verde un sogno blando,
acque lombarde ch’io vo’ sospirando
sempre, tanto il ricordo in cor mi vive,
di voi l’anima dice acque stagnanti
ne’ verdi piani de la Lombardia,
di voi fonti gioconde scintillanti
a’ dolci soli del fiorito maggio
e su voi la sognante anima mia
muove per suo spiritual viaggio.
(da Dolcezze, Tipografia operaia romana, 1904)
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BARTOLO CATTAFI
ARCIPELAGHI
Maggio, di primo mattino
la mente gira su stessa come
un bel prisma un bel cristallo un poco
stordito dalla luce.
Dal soffitto si stacca
neroiridato ilare il festone
delle mosche,
posa su grandi carte azzurre
riparte e lascia
ronzando isole minime, arcipelaghi
forse d’Africa o d’Asia.
Intanto in cielo sempre più si svolge
la mesta bandiera della luce.
Prima di sera l’unghia
scrosta l’isole
le immagini superflue.
Le carte ridiventano deserte.
(da L’osso, l’anima, Mondadori, 1964)
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LA FRASE DEL GIORNO
Porta il vento di maggio l’odore / del fieno, il cielo immobile splende. / Gli occhi stanchi colpisce di lontano / il rosso papavero in mezzo al tenero grano.
ATTILIO BERTOLUCCI, Fuochi in novembre
Sergio Corazzini ( Roma, 6 febbraio 1986 - Roma, 17 giugno 1907), poeta italiano. Crepuscolare, assorbì qualche lezione del Simbolismo e dal Decadentismo. Morì di tisi a soli 21 anni. Pubblicò sei opere tra il 1904 e il 1906: Dolcezze, L'amaro calice, Le aureole , Piccolo libro inutile, Elegia e Libro per la sera della domenica.
Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 luglio 1922 – Milano, 13 marzo 1979), poeta italiano. La sua poesia spazia sui dilemmi esistenziali con sensibilità di diarista, spesso con uno sguardo metafisico dove sono protagonisti il vuoto e la solitudine. Nei suoi versi il tema del viaggio è una costante metafora del vivere.
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