EMILY DICKINSON
QUESTO È UN GERMOGLIO DEL CERVELLO
Questo è un germoglio del cervello –
piccolo seme in corsivo – deposto
dal caso o da precisa volontà –
che lo spirito ha fruttificato –
Timido come il vento
nelle sue stanze, agile come lingua
di torrente, perché segreto fiore
dell’anima matura.
Pochi, quando lo trovano, gioiscono
lo porta a casa il saggio
curando attento il luogo
se venga un altro fiore.
Quando si perde, è quel giorno
il funerale di Dio,
sopra il suo petto un’anima che muore
è il fiore di nostro Signore.
(da Tutte le poesie, Meridiani Mondadori, 1997- Traduzione di Silvio Raffo)
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Che cos’è il “germoglio del cervello”, il “piccolo seme in corsivo” cui la poetessa statunitense Emily Dickinson eleva questa ode? Ma la poesia, naturalmente! Sboccia timidamente questo fiore dell’anima e viene a rallegrare i cuori sensibili, che sanno coglierne le sfumature e lo fanno proprio. Se non ci fosse, sarebbe ben cupa l’esistenza, sarebbe imprigionata nella grigia scatola del reale.
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FOTOGRAFIA © DOUBEL DUTCH INTERNATIONAL
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LA FRASE DEL GIORNO
Non quello che le stelle hanno fatto, ma quello che faranno, è ciò che fa durare il cielo.
EMILY DICKINSON, Lettera a Maria Whitney
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 –15 maggio 1886), poetessa statunitense, è considerata tra i migliori lirici del XIX secolo. La sua vita fu priva di eventi esteriori: dopo i trent'anni scelse un volontario isolamento nella casa paterna. La sua poesia spazia dalle piccole cose della vita quotidiana – la natura, le stagioni – ai grandi temi dell’anima innestati sul tema della solitudine.
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