RUTGER KOPLAND
IN PUGLIA
C’erano cose silenziose e sottili, in Puglia,
squame smarrite di un mondo come
rimane quando dèi e uomini lo
abbandonano, aride squame di pelle vecchia.
Volevo vedere qualcosa, vidi gli avanzi del giorno
nei campi ocra roventi, nelle pietre di ruggine,
gli avanzi della notte tra la cenere di olive riarse,
nell'ambra nera della lava sotto la luna, gli avanzi
di una veduta lapislazzuli di cielo e mare.
Volevo vedere qualcosa perché cercavo un tempo,
un luogo, parole insomma in quelle squame,
quella pelle di antichissima madre, di rinsecchita
nutrice, la sua pelle su cui cresce il caos e
dilania le parole per il tempo e il luogo.
Cose così silenziose e sottili, il ritorno alla polvere.
(da Utensili pazienti, 1993 - Traduzione di Giorgio Faggin e Giovanni Nadiani)
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Dal mio viaggio in Puglia riportai la sensazione di una terra ancestrale, con la storia nelle pietre, nei campi di finocchietto selvatico e menta, nei grandi oliveti sotto il sole che ardeva la terra. Mi inebriai del bianco dei muri di Ostuni, Locorotondo e Alberobello, dell'azzurro del mare di Bari, di Egnazia, di Manfredonia. Tutte sensazioni riportate alla luce da questi versi del poeta olandese Rutger Kopland.
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FOTOGRAFIA © MARTIN DE LUSENET/FLICKR
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LA FRASE DEL GIORNO
L’intera Puglia è terra di passaggio di venti e di nuvole che galoppano tra mare e mare. La vite, l’olivo e il mandorlo sono le piante della Puglia, e anche la sua principale ricchezza.
GUIDO PIOVENE
Rutger Kopland, pseudonimo di Rudi van den Hoofdakker (Goor, 4 agosto 1934, – Glimmen, 11 luglio 2012), poeta olandese. Ottenne grande popolarità per il suo stile accessibile, premuroso, la sua leggera ironia, il suo sentimentalismo.
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