mercoledì 27 agosto 2008

Mezzo secolo di bossanova


Era un giorno d’inverno a San Paolo quando, nell’agosto di cinquant’anni fa, nacque la bossanova. La canzone che lanciò il nuovo genere era “Chega de suadade”, scritta dal poeta Vinícius de Moraes e da Antonio Carlos Jobim e cantata da Joao Gilberto. Alcuni “addetti ai lavori“ provenienti da Rio de Janeiro la presentarono su un 78 giri ad Alvaro Ramos, direttore delle vendite di Lojas Assumpçao, principale distributore musicale all’epoca in Brasile.

Ramos non apprezza il tono intimista e minimale di Gilberto, si lamenta, crede addirittura che il cantante sia raffreddato. I produttori insistono: perché un pezzo abbia successo, deve sfondare nella capitale economica del paese. E poi quel brano di un minuto e cinquantanove secondi è costato sforzi tecnici notevoli: Joao Gilberto ha preteso due microfoni, uno per la voce e uno per la chitarra, cosa all’epoca assolutamente straordinaria. È una ventata di novità nel mondo della musica e bossanova significa appunto "stile nuovo".

Alla fine la Lojas Assumpçao decide di produrre il disco ed è un successo incredibile: in soli cinque mesi vende 15.000 esemplari, diventeranno 35.000 in otto mesi, cifra considerevole per la fine degli Anni Cinquanta.

In pochi anni la bossanova invade il mondo, trasformando sconosciuti musicisti in stelle di prima grandezza nella musica: oltre i tre precursori Jobim, De Moraes e Gilberto, sfondano Sergio Mendes, Carlos Lyra, Baden Powell e Luiz Bonfa. Il film "Orfeu Negro", girato nelle favelas di Rio dal francese Marcel Camus vince la Palma d'oro a Cannes e un Oscar, grazie anche alla colonna sonora, che comprende la suggestiva "Felicidade".

Dalle spiagge chic di Rio de Janeiro il ritmo sincopato della bossanova si insinua nel jazz americano: nel 1963 il grande sassofonista Stan Getz incide con Joao e Astrud Gilberto "Garota de Ipanema", che diventa un successo mondiale. In Brasile però la bossanova resta confinata nei quartieri bianchi della classe media: Ipanema, Leblon, Copacabana. Per gli altri c'è il samba del carnevale oppure il nuovo funk delle favelas.







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LA FRASE DEL GIORNO
La musica spazza via dall'animo la polvere della vita quotidiana.
RICHARD WAGNER

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bossanova è la musica più bella, mi porta sempre a un mondo di sogni, tranquillità, sabbia e mare...

DR ha detto...

Grazie, amica del Perù... Il fascino della bossanova è proprio in quell'atmosfera da sogno, le spiagge, l'allegria, ma anche la malinconia e la nostalgia brasiliane.