sabato 21 gennaio 2023

Finestra nella notte


MARINA CVETAEVA

ECCO ANCORA UNA FINESTRA

Ecco ancora una finestra, 
dove ancora non dormono. 
Forse – bevono vino, 
forse – siedono così. 
O semplicemente – le due 
mani non staccano. 
In ogni casa, amico, 
c’è una finestra così. 
Non candele o lampade hanno acceso il buio: 
ma gli occhi insonni! 
Grido di distacchi e d’incontri: 
tu, finestra nella notte! 
Forse, centinaia di candele, 
forse, tre candele... 
Non c’è, non c’è per la mia 
mente quiete. 
Anche nella mia casa 
è entrata una cosa come questa. 
Prega, amico, per la casa insonne, 
per la finestra con la luce.
 

23 dicembre 1916

(da Psiche, 1923)

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Mi capita in questi giorni d'inverno, quando attraverso a piedi il paese ed è ormai scesa la sera: resto colpito da qualche finestra illuminata tra le case e mi immagino la vita che scorre lì dietro, una cucina dove si prepara il tè, uno studente chino sui libri, una persona anziana che risolve cruciverba o guarda la televisione. Sono quelle finestre nella notte che intrigano anche la poetessa russa Marina Cvetaeva: che succede lì dietro alla luce gialla delle candele? Ci si ama? Si discute? E alla nostra finestra?

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EVGENIJ LUSHPIN, "SOGNI NOTTURNI"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Ma di questo non san nulla / le finestre: guarda fuori ognuna e brilla, / come un’anima fanciulla / che s’affida al sogno, timida e tranquilla.
DIEGO VALERI, Poesie vecchie e nuove

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Marina Ivanovna Cvetaeva (Mosca, 8 ottobre 1892 – Elabuga, 31 agosto 1941), poetessa e scrittrice russa. Divenuta una delle migliori voci del simbolismo russo, fu invisa al regime stalinista. Esule a Berlino e Parigi, tornò in patria nel 1939 alla ricerca del marito, fucilato dall’NKVD e della figlia, in campo di lavoro. Disperata e isolata, si uccise nel 1941.


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