martedì 10 gennaio 2023

Rehman Rahi


Il poeta indiano Rehman Rahi è morto ieri nella sua città natale, Srinagar, all’età di 97 anni. Autore premiato con la più alta onorificenza letteraria dell’India, il Jnanpith Award, ha portato nei suoi versi i pensieri di Sartre e Camus e del poeta del Kashmir più importante del XX secolo, Dinananth Nadim, traducendo anche dal punjabi al kashmiri la poesia sufi di Baba Farid. I suoi versi sono spesso introspettivi e omaggiano il territorio e l’appartenenza alla sua terra, esaltando la bellezza e la tradizione della lingua kashmiri: “Ho sempre e solo tentato qualcosa di debole e piccolo. È un dono di Dio per me, la poesia. Per tutta la vita ho fatto una campagna per la lingua del Kashmir. Quindi, quando le persone riconoscono il mio lavoro, ovviamente mi rende felice”.

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FOTOGRAFIA © WANDE

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SOSPETTI NEL BUIO

Ieri notte, il sonno se ne è andato tagliando il filo delle mie fantasie,
Ho scorto un'aquila nelle ombre selvagge della mia mente:
Sul suo becco, allo stesso modo antico, bruciava il sangue della colomba
Le cui piume sono state disperse dalle cime delle colline nell'atmosfera.
Girando la testa sul cuscino, ho avvistato un baratro profondo e buio
E mi sono alzato e ho appoggiato la schiena contro il muro, con il fresco dell'inverno
al centro del mio petto
Le mie labbra si sono seccate mentre i sussurri mi raggiungevano dalla finestra.
I fiocchi di neve navigavano al riparo degli anfratti .
Neanche un topo è strisciato dalla scatola all'armadio.
Al posto della mia giacca, un gatto appeso alla gruccia.
Strofinandomi gli occhi, ho cercato di tirare la trapunta fino alla mia schiena fredda
Ma oh, il Kangri ha tremato e le ceneri fredde e sventurate mi hanno baciato i piedi
Mentre il gufo fuori fischiava: "Oh guai a te, oh guai!"
Volentieri avrei levato un grido di lamento, se il mio cuore fosse stato accanto a me.
Improvvisamente ho richiamato alla mente il mio caro figlio
Con quale rapimento ha ascoltato la mia favola della buonanotte ieri sera:
Quando gli ho raccontato della sofferenza dell'ostrica nei suoi travagli!
Ma ha sentito solo una parte del racconto poi è stato sopraffatto dal sonno
Mi sono alzato come un lunatico e ho acceso la luce
E l’ho trovato disteso accanto al muro come un fungo sul monte,
In un sonno profondo con fiori profumati che sbocciavano sulle labbra,
E una goccia di sudore, appena spuntata, giocava sulla sua fronte.
Forse stava sognando il resto della storia!
Forse l'ostrica aveva prodotto una perla!

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UN SENTIMENTO

Fuori c’era la nebbia,
E silenzio,
E freddo:
Gli alberi spogli non avevano uno straccio per coprirsi.
I muri di fango circostanti stavano implorando.
Avevo visto cenere grigia nella stufa,
E stavo in piedi
Davanti alla finestra senza il monte Kangri,
Ogni volta che un'ombra si muoveva, giù nella strada
Mi veniva da chiedere:
“Hatay, dove stai andando?
Non mi porti con te?”
C'era nebbia,
E silenzio,
E freddo;
E di nuovo, mi sono seduto nell'angolo del granaio.

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Sia che il poeta scriva nel vecchio modo tradizionale o moderno - o che il poeta rappresenti la sua gente e la società nella sua poesia, questo può essere conosciuto e compreso solo quando qualcuno lo legge.
REHMAN RAHI, Wande, 15 maggio 2017

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Abdur Rehman Rahi (Srinagar, 6 maggio 1925 - 9 gennaio 2023), poeta, traduttore e critico del Kashmir. Ha ricevuto il più alto premio letterario indiano, il Jnanpith Award per l'anno 2004. La sua poesia ha subito l’influenza di Sartre e Camus e del poeta indiano Dinanath Nadim.


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