mercoledì 28 settembre 2022

Wong Phui Nam


Il poeta malese Wong Phui Nam è morto il 26 settembre a Kuala Lumpur, una settimana dopo aver compiuto gli 87 anni. La sua opera poetica, così come quella di molti poeti suoi conterranei, si è dovuta barcamenare tra gli effetti di una triplice alienazione: quella della tradizione cinese – in quanto discendente di immigrati, quella della cultura materialista originata dallo sfruttamento e dalle influenze coloniali, e infine quella dell’uso della lingua inglese: “In termini culturali, la psiche malese è nuda. Con questo intendo dire che come insieme di popoli domiciliati in un luogo particolare e che stanno trovando la loro strada per essere una nazione, non abbiamo ancora una tradizione comune. Rivestiamo la nostra nudità di brandelli strappati a culture reciprocamente estranee di cui affermiamo di essere eredi, ma che non sono nostre come popolo singolo. Sono così arrivato a vedere il mio lavoro come una mappatura progressiva di questo stato non protetto”.

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FOTOGRAFIA © THE CULTURE VIEW

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SANTUARIO LUNGO LA FERROVIA

Le piastrelle cadute intorno a te, la calce
che si squama sulle guance, gli occhi fissi
e ciechi di significato, pensare al tuo viso,
o Signora, rende più reale lo scintillio del disastro
sull'erba fragile e sugli alberi
che ombreggiano il sentiero dalla ferrovia
al tuo santuario, le sue pietre bianche esplosive
sotto il sole…
                               Il ricordo
ha un accenno nella tua cecità
dell'orribile viaggio dell'anima
nelle sue metamorfosi.
Trattenuta nel granito è una specie di veglia,
il movimento delle membra di un dio
attraverso un campo di acque che si innalzano…
e nella terra soffice, luccicanti, gli insetti…

(da Ricordando la nonna e altre voci, 1989)

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NOTTE DI PRIMAVERA NELLA CANCELLERIA IMPERIALE

(da Du Fu)

Queste mura, in fiamme tutto il giorno per uno spettacolo
di fiori, ora iniziano a sfumare nel crepuscolo.
Nei suoi abissi sempre più profondi, le grida sottili degli ultimi uccelli
dicono che si stanno spingendo ancora nell'oscurità.
Le stelle si addensano. Illuminandosi in feroci granelli di fuoco
sulle porte aperte, quasi le puoi toccare.
La luna, ancora bassa, una fiamma arancione che si infrange,
presto brillerà in uno splendore prorompente in mezzo al cielo.
Nel vuoto silenzio di queste sale,
comincio dall’immaginata rotazione delle alte porte di bronzo,
dalle campanelle che si muovono leggere in uno spiffero.
C'è il memoriale sigillato per il domani.
Escluso dal sonno, chiedo continuamente l'ora
ma non affretto lo scorrere della notte.

(da Le strade dell’esilio, 1993)

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   LA FRASE DEL GIORNO   

La poesia ti dà la capacità di esaminare te stesso, una sorta di autoriflessione. Penso che sia importante che le persone non vivano la vita alla cieca.
WONG PHUI NAM, The Star, 8 settembre 2019




Wong Phui Nam (Kuala Lumpur, 20 settembre 1935 - 26 settembre 2022), poeta ed economista malese. Figlio di immigrati cinesi, studiò all’Università di Singapore, conseguendo la laurea in Economia. Attivo nella rivista The New Cauldron, la sua poetica media tra le tre culture: cinese, malese e inglese.

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