martedì 6 settembre 2022

I caratteri mobili


MARIA LUISA SPAZIANI

GUTENBERG

Ha fatto bene, Gutenberg, a inventare
i caratteri mobili. Si pigia
un tasto e già la lettera s’incastra
nella giusta casella.

E lo scrivano infine si riposa
dopo tremila anni. Ma s’inceppa
a volte il meccanismo, e ci sghignazza
in faccia quel nonsenso.

(da Poesie dalla mano sinistra, Mondadori, 2022)

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Maria Luisa Spaziani conobbe Eugenio Montale nel 1949 e nacque tra i due poeti, oltre a un'affettuosa amicizia, anche un sodalizio intellettuale: lei, che il Premio Nobel chiamava la "Volpe", lo annoverò tra i suoi maestri. La lezione montaliana qui appare chiarissima: sembra di leggerne i versi tardi, quelli di Quaderno di quattro anni o di Diario del '71 e del '72"Il senso del costrutto non è chiaro / neppure per coloro che riguarda. / Noi siamo i comprimari, i souffleurs nelle buche / ma i fili del racconto sono in mano di altri". Anche la Spaziani riflette sull'ossessione dello scrivere, sul senso della poesia, sul suo illusorio entrare nell'esistenza.


FOTOGRAFIA © PXHERE



   LA FRASE DEL GIORNO   

Le nuove tecnologie, sacrosante del resto, hanno messo in ombra il rapporto personale e il piacere di vedere, osservare, sentir parlare uno scrittore.
MARIA LUISA SPAZIANI, Italia Libri, 15 ottobre 2003




Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.


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