venerdì 15 aprile 2022

Pasqua d’aprile


ALFONSO GATTO

VENTO SULLA GIUDECCA

I venti, i venti spogliano le navi
e discendono al freddo
e sono morti.

Chi li spiegherà nel rigoglio
delle accese partenze
ove squilla più forte più forte il mare
e l’antenna sventola il mattino?

Tutta donna tutta forte tutto amore
ed è rossa la mela, giallo il pane
della Pasqua d’aprile…

Ed eri calda
ed eri il sole, mattone su mattone,
oltre quel muro la campagna il cielo.

(da Amore della vita, 1944)

.

Alfonso Gatto, oltre che poeta, era anche valente pittore. Chiaro che le sue composizioni poetiche risentano dell’occhio dell’artista. Così, a proposito di questa poesia che dipinge una Venezia d’aprile, il critico Gianfranco Contini parlò, per l’accostamento di oggetti, di una sorta di cubismo, in particolare quello di Georges Braque: ne risulta una poesia che, come scrisse lo stesso Gatto “è, nel «vedere», la gioia tenace di credere all’uomo e alla figura della sua perpetua liberazione”.

.

KEN HOWARD, "LE ZATTERE DALLA GIUDECCA"

.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Tutto t’è dentro e un brivido la schiena, / un tuffo il capo nei capelli sciolti, / incarnata la bocca su quel pieno / bacio fuggente, o vita mia, o vita / di tutti, rossa, azzurra, vento, mare.
ALFONSO GATTO, La storia delle vittime




Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976), poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di “Campo di Marte”, la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere.


Nessun commento: