sabato 23 aprile 2022

La tua mano nella mano


ANTONIO MACHADO

SOGNAI CHE TU MI GUIDAVI

Sognai che tu mi guidavi
lungo un bianco sentiero,
nel mezzo del campo verde,
verso le azzurre sierre
verso le montagne blu,
una mattina serena.

La tua mano nella mano
la tua mano di compagna
la tua voce di bambina
come una campana nuova
come vergine campana
di un’alba di primavera.
Com’erano vere in sogno
la tua voce, la tua mano! …
Vivi, speranza, chissà
quello che inghiotte la terra.

(da Campi di Castiglia, 1917 – Traduzione di Oreste Macrì)

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Il paesaggio dell’Andalusia si riversa nel sogno mutandosi nell’amata perduta, la giovane sposa Leonor, morta di tisi proprio nel 1912, anno in cui Antonio Machado pubblicò Canti di Castiglia: ne pubblicò una seconda edizione in cui comprese una serie di poesie, tra cui questa, dedicate ad esplorare il ventaglio di emozioni provocato da quell’immenso dolore, in bilico tra l’illusione e la disperazione. Il sogno è l’unico strumento in grado di cancellare il tempo, di riportare in vita il passato, fondendo la speranza e il ricordo.

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FOTOGRAFIA © 4EVER

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LA FRASE DEL GIORNO
Ogni amore è fantasia; /  inventa l'anno, il giorno, / l'ora e la sua melodia; / inventa l'amante e anche / l'amata.
ANTONIO MACHADO, Canzoni a Guiomar




Antonio Cipriano José María y Francisco de Santa Ana Machado Ruiz (Siviglia, 26 luglio 1875 – Collioure, 22 febbraio 1939), poeta e scrittore spagnolo. Dall’iniziale modernismo caratterizzato da una propensione all'introspezione intimista, passò a lasciare maggiore spazio a temi legati alla terra e alla tradizione spagnola, con una sottile vena malinconica.


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