domenica 3 aprile 2022

Centenario di José Hierro



José Hierro, poeta spagnolo, nasceva a Madrid il 3 aprile del 1922. Inizialmente lontana dalle tendenze dominanti e vicina all’opera di Juan Ramón Jiménez, Antonio Machado, Pedro Salinas e soprattutto di Gerardo Diego, la sua poesia evocativa si arricchisce con il tempo di elementi sperimentali indagando nell’intimità continuamente erosa dall’inesorabilità del tempo, prendendo le distanze dalla storia e trasformando la sua testimonianza da sociale a esistenziale.

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FOTOGRAFIA DA SOYDE

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PASSATO

Ora che torna la sera
d'argento e grigio, ora che ho
innanzi agli occhi, nella mia lingua,
il colore, il sapore del tempo,
ora, infine, quanto dolorosamente,
quanto limpido, esatto, lo vedo!
Sembra che sulla terra io cammini
assistendo alla mia sepoltura,
che sono appeso al presente
come un occhio gigantesco,
contemplando tutta la mia vita,
che fa nido nel mio stesso corpo.
Io, dal di fuori della carne,
impassibilmente lo vedo.
Muove il mio corpo sulla riva.
Si ferma (no: mi fermo).
Gioca o si stende tra rocce
e s'addormenta, mentre lo veglio,
senza che possa destarlo
dai suoi inganni e dal suo sonno.

(da Terra senza di noi, 1947 – Traduzione di Oreste Macrì)

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PONENTE

Potessi rapire la chiave
del tuo cuore giallo:
la chiave d'argento e di fuoco.
Potessi infrangere il tuo carcere,
volare al tuo centro acceso
per denudare il tuo grande mistero.
Chiave d'argento e di fuoco. Chiave
del tuo cuore giallo
dove tesse la sua tela il sogno.

(da Quanto sai di me, 1957 – Traduzione di Oreste Macrì)

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Altre poesie di José Hierro sul Canto delle Sirene:

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LA FRASE DEL GIORNO
La vera poesia, qualunque sia l'aggettivo che la identifica, non può fare a meno della bellezza della parola.
JOSÉ HIERRO, Conferenza alla scuola “Santa María”di Madrid, 16 dicembre 1982




José Hierro del Real (Madrid, 3 aprile 1922 – 21 dicembre 2002), poeta spagnolo della generazione detta “sradicata” influenzato dalla poesia di Gerardo Diego. Incarcerato per quattro anni dopo la guerra civile, divenne araldo della “poesia testimoniale”, passando nel tempo a temi esistenziali.


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