MISUZU KANEKO
IL FIORAIO
Il fioraio
è andato in città a vendere i fiori
e li ha venduti tutti.
Povero e solitario fioraio.
I fiori che curava sono andati via tutti.
Il fioraio
adesso è solo nella sua casetta
mentre il sole tramonta.
Il fioraio
sogna la felicità
per i fiori che ha venduto.
(da Sei un’eco? La poesia perduta di Misuzu Kaneko, 2016)
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In quattro quadri come scene cinematografiche o disegni manga la poetessa giapponese Misuzu Kaneko esprime con la sua classica empatia la sensibilità del fioraio che ha venduto al mercato tutti i suoi fiori e si ritrova solo la sera nella sua casa a sognare il futuro di quelle creature che tanto amorevolmente ha visto crescere e fiorire. Non è difficile ravvisare in quel fioraio anche l’immagine della poetessa stessa, che lascia andare non fiori, ma le sue poesie per il mondo.
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ILLUSTRAZIONE DI TOSHIKADO HAJIRI
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LA FRASE DEL GIORNO
E a guardarli bene, ad odorarli, i fiori conservano, nella loro brevissima giornata terrena, una traccia vaga, indefinibile di un mondo che, essendo misterioso, apre il cuore dell'uomo alla speranza; ma soprattutto all'amore, che è insieme verità e bellezza della vita. Ed è così che i fiori c'insegnano a sorridere.
MARINO PIAZZOLLA, I fiori c’insegnano a sorridere
Misuzu Kaneko nata Teru Kaneko (Nagato, 11 aprile 1903 – Senzaki, 10 marzo 1930), poetessa giapponese. Esordì come scrittrice di poesie per bambini quando era impiegata in una libreria di Shimonoseki ottenendo un grande successo. Dimenticata per anni dopo il suicidio, fu riscoperta nel 1966 dal poeta Setsuo Yazaki che curò la riedizione dei suoi testi.
2 commenti:
La sensibilità di Misuzu Kaneko mi riempie di stupore.
Sensibilità che le permise di scrivere queste empatiche poesie, ma che fu probabilmente all'origine del suo suicidio (si trovava in una lite per la custodia della figlia, dopo il divorzio dal marito infedele)
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